186 Quotes by Marguerite Yourcenar

Il racconto è scritto in prima persona e messo in bocca al personaggio principale, procedimento per il quale io ho una certa predilezione perché elimina dal libro il punto di vista dell'autore, o almeno i suoi commenti, e perché permette di mostrare un essere umano che fronteggia la sua stessa vita e si sforza più o meno onestamente di spiegarla e innanzitutto di ricordarsela.

Come il viaggiatore che naviga tra le isole dell'Arcipelago vede levarsi a sera i vapori luminosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte.

[...] mi colpirebbero di più se non mi venisse fatto di chiedere a me stesso in che cosa la sofferenza dell'erba falciata differisca essenzialmente da quella di un montone sgozzato, e se l'orrore che proviamo nel vedere trucidare un animale non dipenda soprattutto dal fatto che la nostra sensibilità appartiene al medesimo regno.

I meno abili, in mancanza di parole e di frasi nelle quali racchiuderla, colgono, della vita, un'immagine povera e piatta; Altri l'appesantiscono, l'ammantano di una dignità che non possiede. Altri ancora, al contrario, l'alleggeriscono, ne fanno una palla vuota e saltellante, che è facile prendere e lanciare in un universo senza peso.

Vi è più d’una saggezza, e sono tutte necessarie al mondo: non è male che esse si alternino.

Construir es colaborar con la tierra, imprimir una marca humana en un paisaje que se modificará así para siempre [...] Fundar bibliotecas equivalía a construir graneros públicos, amasar reservas para un invierno del espíritu que, a juzgar por ciertas señales y a pesar mío, veo venir.

Passion such as hers is all consent, asking little in return. I had merely to enter a room where she was to see her face take on that peaceful expression of one who is resting in bed. If I touched her, I had the impression that all the blood in her veins was turning to honey.

Sí, Atenas era siempre bella y no lamentaba haber impuesto disciplinas griegas a mi vida. Todo lo que poseemos de humano, de ordenado y lúcido, a ellas se lo debemos.

One nourishes one's created characters with one's own substance: it's rather like the process of gestation. To give the character life, or to give him back life, it is of course necessary to fortify him by contributing something of one's own humanity, but it doesn't follow from that that the character is I, the writer, or that I am the character. The two entities remain distinct.