«Quindi parla di me solo quando è ubriaco?»«Quella è l’unica volta in cui Jonathan si sia mai aperto», concordò Cade. «Il resto del tempo è chiuso su se stesso peggio di Fort Knox. Se ami buttarti da una rupe, lui è il tuo uomo. Se vuoi parlare di sentimenti, è l’ultima persona a cui dovresti rivolgerti».

«Sono Maylee Meriweather. Il mio nome viene dalla mia nonnina May e dal mio nonnino Lee».Lui la guardò. «Ti prego, dimmi che le parole “nonnina” e “nonnino” non sono appena uscite dalla tua bocca».Lei inclinò la testa di lato e batté lentamente le palpebre, di nuovo. Poi ridacchiò, la sua risata era musicale, dolce e giovane. «Tu devi essere il signor Grifondoro»

«Pensi di poter semplicemente ritornare nella mia vita e che io mi getti nel tuo letto come se niente fosse?».Il suo sguardo crebbe nuovamente d’intensità. «Se potessi buttarti nel mio letto in questo momento sapendo che ci rimarresti? Lo farei in un attimo, Violet».

«Nessuno ha detto nulla sul toccare, no?». Anche lei sapeva giocare sporco.«A un certo punto, dovrò toccare», mormorò lui. «E baciare. E accarezzare. E leccare»

«Devi smetterla con la storia della gente comune, Griff; è il primo passo».«Va bene, va bene».«Il secondo è farle sapere che sei interessato. Gliel’hai fatto sapere?».Lui pensò al bacio che si erano scambiati quel mattino. «Credo si sia fatta un’idea».«Allora falle capire che fai sul serio»

«Non sto cercando di cambiarti».«Sì invece».Lui si strofinò la faccia di nuovo. «Non è così semplice; questa gente vive e respira con l’etichetta. Io non voglio… Non voglio che qualcuno ti ferisca facendoti sentire inadeguata».

«Stai andando bene e sei bella», le disse a bassa voce per rassicurarla, poi si avvicinò. «E scommetto il mio portafoglio che uno di questi tizi di Hollywood ha appena fatto la stessa cosa».Maylee fece un’altra risata nervosa che spezzò quasi il cuore a Griffin. «Il tuo portafoglio è sempre vuoto, signor Griffin. Questa scommessa non è molto credibile».

«La mia americana è più strana del tuo.»«La tua americana?». Lei gli lanciò un’occhiata astuta. «È come se tu l’avessi reclamata»