16 Quotes by Paolo Rumiz

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    Passare dal norvegese al russo è cambiare mondo (...); trionfano le i, frequenti e variegate come le betulle.

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    I repeat the names of the cardinal points in Russian: sever, north, desolate asperity of the Gulag; yug, south, a funnel that sucks you down toward the bottom; vostok, east, like the launch of a catapult; and zapad, west, the sound of falling head over heels.

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    Cedo le armi. L'idea di Roma come spazio franco e rifugio di banditi: ecco qualcosa di affine. C'è qualcosa di antico nell'immagine del fuggiasco che viaggia nella tempesta, vede una capanna, bussa e viene accolto. Il templum. Il sacro perimetro che ti salva. Il luogo rifugio che nelle lingue del Mediterraneo d'Oriente ha lo stesso nome della santità. Barak. La baracca. Che poi sta alla radice di Barka, la gens di Annibale, e di Barcellone. Il vino ha chiuso il cerchio.

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    Il viaggio immobile è il più difficile di tutti, perché non hai scampo, sei solo con te stesso, in preda alle visioni, e lasciarsi andare è facile, quasi naturale.

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    In the East, things were better. More brotherhood, communication, curiosity. Primordial landscapes, more sacred places.

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